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Palazzo Baronale Orsini Naro

 

(Cortile interno con loggiato)

Il primo nucleo del Castello fu edificato nell’anno 877 da un certo Francone con il consenso dell’Abate di Farfa. Dalla metà del X secolo, dopo le invasioni saracene, si sa che il feudo di Mompeo passò ai fratelli Gaderisio e Ottaviano di Buza. Dopo vari feudatari come i Crescenzi e i Savelli, nel XII secolo divenne signore feudatario di Mompeo Simeotto Orsini, capostipite di una lunga dinastia che diede lustro e prestigio a questa terra per cinque secoli e che eseguì importanti lavori di ampliamento del Castello. Il feudo rimase in possesso degli Orsini almeno fino al 1559, quando gli abitanti restaurarono la chiesa parrocchiale dedicata alla natività durante la signoria di Alessandro e Virginia Orsini. Mompeo, eretto in marchesato, nel 1635 il castello fu acquistato dai marchesi Capponi di Firenze, che a loro volta lo cedettero, il 15 maggio del 1646, alla nobile famiglia romana dei Naro. Durante il governo di Bernardino Naro, la vecchia fortezza degli Orsini venne quasi del tutto ristrutturata e soltanto due torri rimasero indenni. Al suo posto fu edificato un Palazzo Baronale di notevole rilevanza dal punto di vista monumentale, del quale esiste una descrizione del Piazza che lo paragona al castello incantato di Armida. Bernardino Naro e suo figlio Fabrizio non si limitarono ad abbellire solo il Castello, si occuparono anche dell’intero paese: vennero costruite fontane, aperti nuovi viali e creati giardini, abbelliti da basi di colonne sormontate da sfere marmoree che ancora oggi sono sparse per tutto Mompeo. Fecero costruire una maestosa porta d'accesso in travertino, sormontata dal grande stemma della famiglia e la bella balaustra antistante, ristrutturarono e riorganizzarono urbanisticamente l'abitato, le cui vie furono lastricate ed articolate al servizio del nuovo palazzo baronale che divenne il polo unico ed unificatore di Mompeo. L'attività di Fabrizio e di Bernardino Naro, amici di Papa Urbano VIII, contribuì al progresso civile e culturale della comunità di Mompeo. A testimoniare il profondo legame affettivo che univa Fabrizio e Bernardino Naro a Mompeo vi è anche il fatto che entrambi vollero che il loro cuore fosse sepolto nella cappella gentilizia della Chiesa Parrocchiale di Mompeo. Dopo questo periodo di particolare splendore, si ricorda ancora la famiglia Naro fino alla metà del XVIII secolo, cui fecero seguito fino al '900, quali proprietari del Palazzo Baronale, i Patrizi, i Luciani, i Ciufici, nonché i Baranello e i Di Salvo. Dal 1995 il Palazzo Baronale è proprietà del Comune di Mompeo ed ha ricevuto un completo recupero architettonico. L’interno è assai vasto con cortile e loggiato. Alcune sale sono affrescate dal pittore sabino Vincenzo Manenti e dal pittore aretino Salvi Castellucci. Le uniche due torri di difesa rimaste dell’antica fortezza sono sul lato sinistro della facciata e quella a destra dell’ingresso di campagna, detto “l’Asprona” .

(Entrata sud "Asprona") (Entrata su Piazza Regillo)
(Lato sud) 
(Lato est)